| Nella piccola casa dalle finestre la luce filtrava appena, nel letto Tate si agitava e scalciava, aveva indosso solo dei boxer, la coperta gli copriva solo una gamba ed il cuscino era messo per verticale. Improvvisamente un uomo entrò in casa, senza bussare o altro, quando la porta si richiuse facendo un gran frastuono Yasashii si svegliò di soprassalto, si alzò ancora mezzo dormiente e con una mano si grattava la testa formicolante per il sonno. Gli occhi vedevano sfocato e non riusciva a scorgere la figura davanti a lui, le orecchie ovattate impedivano di scrutare tutti i suoni nella stanza, gli ci vollero pochi minuti per riprendere l'uso completo di tutti i suoi sensi. Resosi conto dell'imbarazzante situazione arrossì in volto e si andò velocemente a vestire, ne approfittò anche per farsi la barba e sciacquassi appena per togliersi il sudore di dosso. Il tutto in un tempo record. Uscito dal bagno il messo con fare urgente, come se avesse perso il treno e se esitava ancora rischiava di perdere anche il successivo dichiarò il motivo della sua presenza quella mattina. Il capitano della tredicesima brigata richiedeva la sua presenza nella "Sala oratoria" per dichiarare un cambiamento. Yasashii fece mente locale su possibili cambiamenti, da un po il capitano aveva in mente di cambiare il colore delle tuniche affermando che il bianco era noioso, ma chiamarlo a quest'ora per questo motivo era assurdo e fuori luogo, e allora cos'era successo? Anche con un pizzico di preoccupazione stava per uscire dalla porta quando il messaggero concluse la sua frase, congratulazioni aggiunse, e poi sparì.
(Congratulazioni? E di cosa? Forse della riuscita missione... Bha, era abbastanza semplice, strano che sia per questo, forse mi vogliono cambiare Gotei e magari mi mandano in una brigata più rinomata? No, io voglio rimanere qui! Diamine vuol dire complimenti? Se rincontro quel tipo giuro che gli stacco le braccia, e se la notizia non mi soddisfa anche le gambe! Uff, meglio muoversi, il capo non accetta ritardi, ed io già lo sono! Uffa uffa uffa!)
Quella volta usò lo Shumpo, velocemente passò in mezzo alla folla e molti nemmeno si accorsero della sua fulminea presenza, il sole era appena sorto e già irradiava la città con i suoi caldi raggi, le nuvole si aggiravano minacciose e scure, forse quel giorno avrebbe piovuto, o forse no, ma non era bel tempo quell'oggi. yasashii sperava che il tempo non giovasse sfortuna, così in men che non si dica arrivò nel palazzo della tredicesima. Salutò alcuni ragazzi che si aggiravano di lì che ricambiarono congratulandosi. Ancora più preoccupato e incuriosito si diresse verso la "Sala oratoria" per l'importante comunicazione.
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